Chiunque ha dei bambini sa quanto è duro affrontare l’organizzazione del periodo estivo in questo splendido paese in cui dal 30 di giugno si passa dal 21° secolo al Medioevo… Tutto ciò che riguarda l’infanzia chiude, si dilegua, scompare, et voilà, improvvisamente sembra che non ci sia più lavoro, società e pedagogia.
I più fortunati si affidano ai nonni che portano i bambini in villeggiatura per settimane o mesi, ma sapete bene che questa è una soluzione che sta scomparendo.
Per la maggior parte ci sono centri o campi estivi in desolate palestre, piscine o strutture più o meno adatte ai bambini, in cui tutta la decantata pedagogia dei restanti nove mesi viene messa da parte e via di caos e urla che spesso fanno dimenticare tutto ciò che si è imparato prima, oppure baby sitter, salti mortali e capriole dei genitori!
Se si parla con un dirigente scolastico ci si sente rispondere che ‘i bambini hanno diritto a riposarsi’ e allora vorrei far loro trascorrere almeno un giorno in questi luoghi, così loro stessi potranno valutare…
Vogliamo poi parlare dei primi 15-20 giorni di settembre? I miei colleghi d’oltralpe stentano a crederci…
In ogni caso avendo da tempo imparato a vedere sempre l’aspetto positivo in ogni situazione, per quest’estate ho potuto organizzarmi con qualche aiuto di amici e parenti per le questioni lavorative “urgenti”, numerose serate al computer, e per il tempo restante ho vissuto un’estate da mamma italiana: con mio figlio.
Sole, caldo, giochi, risate, un po’ di mare, tanta noia, tanta fatica, ma soprattutto gioia immensa.
Chiaccherare con un bambino di tre anni fa scoprire cose nuove e guardare il mondo da un’altra prospettiva che poi, pensandoci bene, è quella giusta…
Si può spendere un’ora per annaffiare tre vasetti di fiori e un pomeriggio intero per lavare l’insalata… Inseguire la nostra gatta nel bosco per una mattinata e dormire per terra perché fa troppo caldo…
E quasi quasi ti viene da pensare che l’abbiano fatto apposta a creare tre mesi di vuoto, per vivere questi momenti che nei paesi ipercivilorganizzati non esistono e alla fine se ne va la rabbia e il disappunto e rimane il ricordo dei giorni migliori…
Anyone who has children in Italy knows how hard it is to face the organization of the summer in this beautiful country where from 30th June you will finde the Middle Ages … Everything about childhood closes , disappears , and voila , suddenly it seems that there is more work, society and education.
The lucky people rely on grandparents who bring their children on holiday for weeks or months , but this is a social solution that is disappearing .
For the most part there are centers or summer camps in desolate gyms, swimming pools or structures more or less suitable for children , in which all the vaunted pedagogy of the remaining nine months shall be set aside and away from chaos and screams that often makes you forget everything you have learned before, or babysitter, flips and somersaults for parents !
If you talk to italian school administrators they will answer ‘ children have the right to rest ‘ and then I would let them spend at least one day in these places , so they can evaluate themselves …
We then talk about the first 15-20 days of September ? My foreign colleagues find it hard to believe …
In any case, having long since learned to always see the positive in every situation, this summer I was able to arrange with some help from friends and relatives for job , many evenings on the pc, and for the remaining time I lived a summer as Italian mother : with my son.
Sun, heat , games , laughter, a bit of the sea , so much boring, so much effort, but mostly joy.
Talking with a three year old child is the best way to discover new things and look at the world from a different perspective then, think about it, is the right one …
You can spend an hour to water three jars of flowers and a whole afternoon to wash the salad … Chase our cat in the woods for a morning and sleep on the floor because it’s too hot …
And almost makes you think they did it on purpose to create three month vacuum , to live these moments that do not exist in the “superorganized” countries and eventually the anger and disappointment have flown and remains the memory of better days …